GUSTI, PROFUMI E CONSISTENZE DAVVERO INDIMENTICABILI.
QUATTRO generazioni di ristoratori che dal 1922 si avvicendano in un locale che ormai fa parte della storia di Torino. Una cucina casalinga in continua evoluzione, nel rispetto dei piatti iconici della tradizione.
Piemonte e Toscana nella cucina di Silvana.
Se la chiamano Tigre, è perché da oltre 40 anni è il motore ruggente che fa girare la cucina 7 giorni su 7 “senza nessuna fatica”. “Io al monopiatto non mi piegheró mai” afferma con voce limpida e scanzonata: “Perché una ricetta è una ricetta, non si puó mischiare con la moda”. E intanto arrivano i profumi del suo mitologico coniglio alla cacciatora, di quello fritto, del merluzzo alle erbette e in frittella, del ragú di cinghiale e della torta al limone… insomma, di quei sapori allegri e indimenticabili che davvero ormai, “nessuno fa più, ma finchè ci saró io… li troverete sempre qui”.
Fàsu tüt mi
Per capire la differenza tra fare un lavoro e farlo con passione basta parlare con Luca, mente creativa di ogni menu e manager del ristorante. Tutto è fatto in casa, dall’impasto al radicchio dei ravioli ai savoiardi del tiramisù. Non è una scelta banale, che si riflette in una cucina attiva H24, e per questo, freschissima. Come banale non è stata la scelta dei fornitori: carni, pesce, frutta e verdure provengono da realtà incredibili del territorio.
Creatività inarrestabile. Paste BIO ripiene e speciali.
La tensione alla sperimentazione di Luca non conosce confini e lo scoprirete molto presto divertendovi a scegliere tra i sapori di una nuova linea di pasta fatta in casa di sua creazione. Stanco dei soliti impasti che vedevano solo gli spinaci nella sfoglia, ha voluto ampliare l’offerta grazie a un preparato di verdure biologiche essiccate e disidratate: immaginate di poter gustare – oltre agli storici plin e tortellini – pappardelle, ravioli, tajarin al cavolo nero, alla verza, agli asparagi, porri, radicchio… un’esplosione di fantasia!
Piemonte e Toscana nella cucina di Silvana.
Se la chiamano Tigre, è perché da oltre 40 anni è il motore ruggente che fa girare la cucina 7 giorni su 7 “senza nessuna fatica”. L’equilibrio tra la radicata sicurezza delle più tradizionali ricette toscane tramandate dalla mamma e dalla nonna di Silvana e la spinta alla creatività del figlio Luca, sono davvero un’alchimia. “Io al monopiatto non mi piegheró mai” afferma con voce limpida e scanzonata: “Perché una ricetta è una ricetta, non si puó mischiare con la moda”. E intanto arrivano i profumi del suo mitologico coniglio alla cacciatora, di quello fritto, del merluzzo alle erbette e in frittella, del ragú di cinghiale e della torta al limone… insomma, di quei sapori allegri e indimenticabili che davvero ormai, “nessuno fa più, ma finchè ci saró io… li troverete sempre qui”.
Fàsu tüt mi
Per capire la differenza tra fare un lavoro e farlo con passione basta parlare con Luca, mente creativa di ogni menu e manager del ristorante. Tutto è fatto in casa, dall’impasto al radicchio dei ravioli ai savoiardi del tiramisù. Non è una scelta banale, che si riflette in una cucina attiva H24, e per questo, freschissima. Come banale non è stata la scelta dei fornitori: carni, pesce, frutta e verdure provengono da realtà incredibili del territorio.
Creatività inarrestabile. Paste BIO ripiene e speciali.
La tensione alla sperimentazione di Luca non conosce confini e lo scoprirete molto presto divertendovi a scegliere tra i sapori di una nuova linea di pasta fatta in casa di sua creazione. Stanco dei soliti impasti che vedevano solo gli spinaci nella sfoglia, ha voluto ampliare l’offerta grazie a un preparato di verdure biologiche essiccate e disidratate: immaginate di poter gustare – oltre agli storici plin e tortellini – pappardelle, ravioli, tajarin al cavolo nero, alla verza, agli asparagi, porri, radicchio… un’esplosione di fantasia!